Viko 23L’apertura di un blog, uno spazio aperto su una grande passione che coltivo da anni e che desidero condividere.

Un confine che sento di varcare ogni volta, il confine tra la terra e il mare, il confine tra due orizzonti, tra tutto ciò che lasci quando compi quel passo sul molo e tutto quel che trovi quando sei a bordo. Una emozione provata costantemente, indipendente dalla barca, dalle dimensioni, dal modello, dalla classe… Con quel passo, lasci tutto a terra e inizi ogni volta una nuova vita… fino a quando non rientri.

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Una risposta »

  1. Franco tuzzato ha detto:

    Buongiorno ho fatto la donazione per ricevere il file della crociera 2022 ma non ho mai ricevuto niente. Grazie

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  2. Nic ha detto:

    Non ci sono più progetti o programmi?!? Mi ero appassionato…

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Nic, hai ragione ma Makara mi ha portato via tantissimo tempo. Ora è un laboratorio viaggiante. Rifatta sulla identica linea di Kairos ma in versione 2.0, al momento però non ho ancora avuto tempo di sistemare gli articoli.
      Come evoluzione importante rispetto a Kairos c’è l’uso dei regolatori di carica Victron con un controllo remoto “alternativo” e l’interfacciamento del pc di bordo con il sistema Raymarine esistente (serie ST6000).

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  3. Riccardo ha detto:

    Ciao Luca,
    ho letto con molta attenzione gli articoli relativi ad OpenCPN e li ho trovati molto interessanti. Tuttavia ho ancora un problema relativo alla sincronizzazione tra pc e tablet android. Ho collegato entrambi alla stessa rete Wi-Fi, e ricevo in effetti tutti i dati NMEA sul tablet. Non ho però trovato il modo di sincronizzare i waypoints e le tracce create sul pc senza doverle ogni volta esportare su SD e trasferire a mano.
    Mi sfugge qualcosa o è una funzionalità non supportata da OpenCPN?

    Grazie se mi vorrai rispondere,
    Riccardo

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Riccardo, con il sistema che hai adottato dovrai per forza esportare rotte e Waypoint e importarli su tablet. Al massimo potresti creare una cartella condivisa in rete sul pc e accedere dal tablet per importare i file gpx creati e salvati con il pc in tale cartella. Eviteresti così la scheda SD.
      Per evitare tutto ciò, potresti però adottare il mio metodo che ora uso anche su Makara, ovvero installare VNC per prendere il controllo del desktop del pc dal notebook.
      VNC è uno dei pochi programmi che funziona e si interfaccia sia su Windows che su Android. Installi quindi il lato server su pc e una app viewer VNC sul tablet.
      In questo modo controllerai il desktop del pc dal tablet e il tablet diventerà solo un visualizzatore del desktop del pc.
      Io sul tablet infatti avvio solo VNC. Tutti i programmi sono avviati sul pc.
      Su Kairos avevo un tablet con Windows e, non usando Android, utilizzavo Radmin che è un programma di controllo remoto simile a VNC che però è fatto solo per Windows.
      Poi, se vuoi avere una ridondanza e poter usare il tablet come navigatore indipendente in caso di guasto del pc, puoi anche installarci OpenCpn, caricare le stesse mappe, importare le rotte ecc.. ma, in assenza di guasti sul pc, non sarà necessario.
      Usando ora un mini pc (NUC Intel) dal costo relativamente basso), sto valutando di ridondare completamente il mini pc con un secondo mini pc “di rispetto” su cui eventualmente trasferire solo l’ssd in caso di guasto del pc principale evitando quindi di installare qualsiasi cosa sul tablet se non il viewer di VNC.
      Spero di non essere stato troppo complicato nella risposta.
      Buona programmazione e buon vento !

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  4. Abel Wakaam ha detto:

    Ciao Luca, ho seguito i tuoi video sul motore elettrico fuoribordo, ma non mi tornano i consumi. Puoi dirmi quanti Ampere consuma il motore in acqua sotto sforzo alle due diverse velocità?

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Abel, non ricordo dipreciso ma, a seconda della velocità e del peso, si arriva anche a 10/12 Ampere ovvero fino a quasi 150W di potenza.
      Sul mio motore, i cavi di connessione ai morsetti scaldavano un poco e, per evitare dispersioni di energia, li ho raddoppiati raddoppiando quindi la sezione totale e dimezzando la resistenza e quindi il riscaldamento.
      Avrei potuto sostituirli con singoli cavi dalla sezione doppia, ma ho preferito recuperare i cavi presenti già saldati alle pinze e saldarne altri due ottenendo lo stesso risultato.

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  5. Fabio ha detto:

    Ciao Luca,

    sono capitato sul tuo blog ed ho letto quasi tutto, d’un fiato. Eccezionale. Sei mitico. Se mi lasci il tuo indirizzo mail ti scrivo.Ho da poco acquistato un barchetta e mi piacerebbe condividere alcune cose. Grazie per il blog, credo possa essere di aiuto a tantissime persone. Un caro saluto, Fabio

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  6. Francesco Pernigo ha detto:

    La settimana scorsa passeggiando a Porto Ercole mi dirigevo sul molo maestro per pescare qualche cosa con mio figlio Giacomo (9 anni, non mette ancora i vermi coreani all’amo, ma si sta appassionando). Vedo una barca ormeggiata all’inglese e penso subito: potrebbe essere un Voko23 per le dimensioni (grazie a tutti i video pubblicati infatti la riconosco…) e poi vedo il tender appeso a poppa e penso… ma allora tutti i Viko lo portano così? Mi avvicino e leggo il nome, sorpresona!!!! KAIROS all’Argentario. Ho onosciuto il nuovo armatore Alessandro, che mi subito elogiato la barca è il suo grande e appassionato precedente armatore. La barca è proprio un gioiellino!!! Comprerei subito una barca tenuta da Luca. Complimenti!!!
    Un velista senza barca
    Francesco

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  7. Nik ha detto:

    Nessun programma per quest’anno?

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Nik. Quest’anno siamo ancora in stand-by, Makara è in ritardo con il refit causa cantiere che non termina alcuni lavori essenziali. Potrebbe essere che farò una pianificazione per una crociera sulla costa Italiana da Ravenna fino in Puglia evitando in via eccezionale la Croazia ma è ancora tutto in sospeso.
      Sicuramente recupereremo nel 2022 se questa estate ci terranno fermi 🙂

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      • Nik ha detto:

        Da Ravenna alla Puglia è una bella e lunga navigazione…però non so se ci sono molti posti per poter far rada…

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  8. Ruggero Tedesco ha detto:

    Ciao Luca.
    Faresti un approfondimento sul tender per viko 23? ho un comet 801 e non so quale tender usare e come trasportarlo. Mi piacerebbe sapere la tua esperienza. Grazie mille.

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Ruggero. Il tender è un oggetto molto “personale”. Dipende tantissimo dall’uso che intendi farne. C’è chi lo usa per perlustrare le baie vicine, per scendere a terra per cenare e rientrare con il buio e chi invece lo usa raramente perché frequenta molto i porti e quindi lo tiene sgonfio e lo gonfia per eventi sporadici.
      Nei filmati che ho fatto per la vendita di Kairos c’è una parte in cui illustro bene come è agganciato il nostro tender ed è un sistema che può essere adattato anche su altre barche.
      Raramente lo trasciniamo in acqua in navigazione, fa attrito e si rischia di strappare gli anelli di aggancio incollati sulla prua del tender. Un tender in acqua ti toglie da mezzo a un nodo di velocità.
      Il nostro pesa 32kg ed è lungo 2 metri. Ottimo per una o due persone. E’ del 1984 ma gli Zodiac sono eterni, l’ho comprato usato con 200 euro, quindi se lo trovi usato compralo e ne risparmi almeno 400. Manutenzione è la stessa di tutti i gommoni un poco datati. Ogni anno un barattolo di colla per pvc con il suo attivatore e si ripassano le parti che si sono eventualmente scollate. Tutto qui.
      Ora con Makara, il Sun Odyssey 37 che abbiamo appena preso e che stiamo allestendo, probabilmente lo solleverò sempre a poppa ma devo ancora vedere se sfruttare il rollbar che sto costruendo oppure tenerlo sollevato sfruttando la plancetta e i pulpiti.
      L’obbiettivo comunque sarà sempre quello di tenerlo fuori dall’acqua ma con un sistema veloce per ammararlo. Tenerlo appoggiato in coperta, a proravia o poppavia dell’albero, non è una bella soluzione perché toglie visibilità al timoniere e diventa un ostacolo quando si naviga in condizioni difficili e necessita, per qualsiasi motivo, andare all’albero o a prua per gestire le vele o altre emergenze.
      Riguardo al motore, vale la regola sopra: dipende da cosa ne fai. Se lo usi solo per brevi tragitti, un motore elettrico te lo consiglio vivamente. Sul blog c’è una sezione apposta che riguarda quello che abbiamo scelto. Con la batteria da 24Ah che ho costruito, abbiamo fatto uscite in due di quasi due ore rientrando ancora con una carica decente.
      Uno a scoppio lo vedo utile solo se usi il tender per perlustrare baie vicine, per stare fuori tutto il giorno e usare la barca come base di partenza e il gommone per escursioni marine vere e proprie. A questo punto però scegli un gommone da 2,5 o 3 metri e almeno un 6 cavalli. Evita quei motorini da 2,5 cv che sono generalmente in dotazione ai charter e che li senti sempre annaspare.
      L’elettrico ha la sua batteria che ricarichi in parallelo alle batterie servizi della barca quindi hai “benzina” infinita. Non sporca, parte sempre, non fa rumore, è leggerissimo da ingavonare e non puzza quindi lo puoi stivare dappertutto. Il nostro, su Kairos, lo mettevo nella camera di poppa. Non ci avrei certo messo un motore a benzina. Unica accortezza è di acquistarne uno per uso in acqua salata e di sciacquarlo con la doccetta quando hai finito di usarlo e lo devi ingavonare.
      Spero di averti aiutato.
      Buon vento.

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  9. Marco Nanni ha detto:

    Solo una domanda di cui non ho trovato indicazioni nei vari post e filmati; l’antenna VHF e relativa antenna dove le hai posizionate e fatto passare il cavo?

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Marco. L’antenna VHF si nota in varie foto dei diari di bordo e della barca stessa. E’ fissata sul fianco destro vicino al pulpito di poppa. La radio è installata in quadrato a destra quindi il cavo d’antenna scorre sulla murata nell’intercapedine dietro al bagno fino a poppa. Ovviamente la resa sarà leggermente inferiore rispetto alla installazione in testa d’albero ma, considerato che la barca viene disalberata, inserire l’antenna in testa, avrebbe comportato un ulteriore connettore alla base dell’albero oltre ai tre già presenti per luce di via, luce di fonda, luce di coperta e stazione del vento. Quello che si sarebbe guadagnato con 8,5 metri di altezza, avrei rischiato di perderlo in dispersione sul cavo e sul connettore. La radio comunque ha una ottima ricezione e trasmissione. In genere ogni anno, una volta entrati in Croazia, chiamo sul canale 16 la capitaneria per un test dell’apparato e mi rispondono immediatamente con un “loud and clear” anche da grandi distanze senza neppure usare la trasmissione a 25W.

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  10. Luca Ranzetti ha detto:

    Riguardo alla dogana di destra, se sei sempre andato li, continua pure. La cortesia e gentilezza sai quanto me che non sono la loro migliore virtù. Comunque se anche da noi fossero meno gentili ma più precisi e organizzati quanto i croati, ci farei la firma.

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  11. Luca Ranzetti ha detto:

    Ciao Nik, riguardo all’ingresso con natante, spero che sblocchino entro il 15 giugno. Per ora le info ufficiali croate sono qui dove oltretutto hanno messo on-line un modulo da compilare per sbrigare più velocemente le pratiche doganali. https://croatia.hr/it-IT/coronavirus-2019-ncov-q-and-a-d-and-r
    Con imbarcazioni private inferiori ai 20 metri non entri se non hai prenotato da qualche parte.

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  12. Nik ha detto:

    Quest’anno niente trasferta in Croazia??

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Nik. Certamente. Se ci lasciano entrare a fine giugno, quest’anno si arriverà fino a Dubrovnik vistando tantissimi siti per lo più nuovi. C’è la pagina Croazia 2020….

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      • Nik ha detto:

        Infatti c’è il problema per entrare: come fate a dimostrare che il vostro natante è vostro? Ora poi vogliono che si abbia una prenotazione e per chi fa rada?!? Avete risolto il problema?

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      • Nik ha detto:

        Ho visto che fai dogana a Umago all’entrata del Marina Aci mentre io di solito vado sui moli all’entrata a destra: sono più gentili e disponibili quelli del Marina Aci?

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  13. Filippo ha detto:

    Ciao Luca, complimenti per il blog ricco di spunti interessantissimi e di bellissimi racconti e fotografie. Ricambio con piacere l’iscrizione. buon vento da un piccola etap24i e dall’equipaggio di mysailingblog.it

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  14. larivale ha detto:

    Ciao Luca sono riuscito finalmente a far funzionare tutto il problema stava, come hai detto tu, nei cavi.
    Prossima sfida mappare la zona di goro con navionics. Qualche giorno fa ho provato ma con scarsi risultati
    Grazie Luca sei stato illuminante

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  15. larivale ha detto:

    Ciao Luca, sono Attilio è un po’ di tempo che voglio provare opencpn nella mia barca e mi sono imbattuto nel tuo blog, molto bello, ben fatto e con molte idee. Ho acquistato l’hardware come il tuo ho seguito alla lettera le tue indicazioni ma non riesco a connettere alcun dispositivo. Mi farebbe molto piacere confrontarmi con te per trovare una soluzione. La mia email atramazz37040@hotmail.com
    Grazie a presto
    Attilio

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Attilio. Il più delle volte è dovuto ad una incompatibilità degli adattatori usb/seriali oppure a cavi difettosi. Purtroppo esistono tanti prodotti di bassa qualità e su queste connessioni fanno la differenza. Ti scrivo…

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      • larivale ha detto:

        Grazie appena riesco ad avere un po di tempo libero riprovo.
        Intanto cerco un software che legge il passaggio di dati dalle porte com per capire se è un problema di trasferimento dati o un problema di settaggio nel pc

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Attilio. Nel video che è in sezione Open-cpn indico anche la parte log per la diagnostica delle comunicazioni, lo trovi anche qui: https://youtu.be/_FCUKwk1wt0
      Lo avrai visto ma per sicurezza te lo indico. Fai attenzione al settaggio delle velocità delle porte sia in OpenCpn sia in gestione periferiche di Windows. Se lasci le velocità a 9600 (che è il default) sia Raymarine che Nasa Marine non dialogano. L’unico dispositivo che ho che va a 9600 su una porta che vedi in video è il gps che dialoga in Bluetooth con emulazione seriale.

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  16. Gino Fumagalli ha detto:

    Bravissimo Luca, ti seguo da un po’ in silenzio…buon lavoro e buon vento, sempre!

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  17. Nicola ha detto:

    Ma il sito non lo aggiorni più? Ero curioso di leggere le avventure del 2019…

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Nicola, in genere arrivo a febbraio a pubblicare tutto. Sono un poco in ritardo perché contemporaneamente sto pianificando il 2020, ho mappato tutta la Croazia con le mappe di Navionics e costruito due belle mensole per Kairos da montare in quadrato… tanto lavoro che pubblicherò un poco alla volta…

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  18. Luca Ranzetti ha detto:

    Ciao Alessandro, ti ho inviato una mail. Grazie per i complimenti. Questo blog è nato come contenitore di informazioni da condividere e mi rendo conto che è di grande utilità per molti. Sarà per questo che le rade che frequentiamo ogni anno si riempiono sempre di più ? 🙂 :-).. Per noi non è un problema, ogni anno ne ricerco sempre di nuove abbinandole a vecchie conoscenze. Alcune baie le abbiamo frequentate la prima volta trovandole completamente deserte, quindi avere qualche barca in più non fa molta differenza… Se comprerai un Viko avvisami. Tu da Bressanone e io da Ponte Caffaro, avremo sicuramente la possibilità di convergere nelle stesse zone di mare. Buon vento !

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  19. Alessandro ha detto:

    Buongiorno Luca.
    Sono Alessandro, da Bressanone (BZ).
    Stò leggendo avidamente tutto il blog Naviko23 (complimenti, veramente ben fatto ed illuminante) e stò meditando di acquistare un Viko 23.
    Avrei però alcuni quesiti specifici, per i quali sarebbe meglio poter parlare di persona.

    Sarebbe possibile sentirci per telefono e/o trovarci?

    Ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Alessandro. Lo hai poi preso il Viko 23 ? Non ho ancora messo annunci, ma ho intenzione di vendere il mio. Barca perfetta come sai già. Non ha nessun problema, la vendo solo per acquistare una barca più grande e, dopo sei anni di Croazia fantastici, allargare i nostri orizzonti verso altre mete nel mediterraneo. Posso venderla con o senza carrello ed eventualmente trasportarla.

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  20. fabio ha detto:

    Complimenti per l’ottimo sito ricco di scelte originali ed approfondite.
    Sono il proprietario di un Grand Soleil 40 che recentemente ha implementato un sistema di registrazione dati su Pc con installato OpenCPN. Avendo poi l’intenzione di navigare verso le Canarie mi sono concentrato su cartografia, wether routing e polari. Ahimé con scarso risultato.
    In particolare ho cercato di fare quello che a lei è riuscito cioè di importare carte satellitari per un uso offline e mi sono arenato miseramente. Illuminanti i suoi due filmati su SAS Planet e GE2Kap. Tuttavia non sono riuscito a capire come ha fatto ad inserire Navionics tra i layers di SAS Planet.
    Da quanto ho capito SAS Planet apre l’immagine satellitare e vi sovrappone l’immagine di Navionics. Il file così ottenuto viene salvato e poi convertito a .Kap da GE2Kap così da poter essere letto da OpenCpn.
    Sostanzialmente non so come aprire Navionics o meglio come informare SASPlanet perché possa aprire Navionics ed inserirne le mappe.
    Mi son permessi di scriverle direttamente perché non so se potevo farlo attraverso il blog e soprattutto come inserirmi in una eventuale discussione.
    Desidero precisare che sarei ben lieto di condivide la cartografia qualora riuscissi a riprodurre il salvataggio delle immagini del Peloponneso, circumnavigazione del quale ho in programma quest’estate.
    Rimango a disposizione e spero in un suo cortese riscontro.
    Distinti saluti,

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Buon giorno Fabio. Complimenti per la barca. Con un 40 piedì si aprono tutte le porte del mondo.!. Ho appena inserito un commento sul filmato di YouTube: “Se le mappe non dovessero scaricarsi si devono aggiornare le istruzioni di scarico mappe di SAS-Planet aggiornando le cartelle sas.maps e sas.plus.maps…”.
      Purtroppo le istruzioni che Sas Planet deve usare per configurarsi i suoi layer a volte devono essere aggiornate ed ho trovato un sito utile che fa questa “manutenzione”. Leggete le istruzioni e aggiornate la vostra cartella di installazione di Sas Planet tramite i link che ho inserito. Fatto questo vedrete che le “tile” verranno scaricate nuovamente. Io tengo attivo il satellitare di Bing e il layer di Navionics. Quest’anno (2020) preparerò l’ultima pianificazione in Croazia poi, dopo sei anni in cui penso di aver recensito le più belle rade Croate, inizieremo a carrellare in Toscana aprendo vie verso la Corsica e Sardegna oppure carrellando fino a Pescara per poi navigare via Tremiti verso il Montenegro, Albania e Grecia. In quest’ultimo caso la condivisione delle carte sarà molto utile. Buona programmazione.

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  21. pio ha detto:

    Ciao, molto interessato. complimenti per il blog. stavo orientandomi a comprare una barca a vela, oggi ho un gommone. sto valutando il 20, il 22 e il 23 della viko. pero leggendo in giro si dice un po male di questo cantiere. Mi hanno detto che du e viko 20 sono affondati e un viko 21 ha fatto la stessa cosa. oltre al problema di stabilità, sembra che sbandino molto sotto raffica e che va in stallo il timone. ma dal tuo video questo non mi sembra. altri tuoi pareri? grazie
    Ciao da Pio

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Pio. Il Viko 20 e 21 sono molto diversi dal 23, lo puoi notare anche dal peso. Uno è quasi la metà dell’altro. Il Viko 23, probabilmente, è uno dei migliori compromessi a deriva mobile presenti ancora oggi. Il compromesso ovviamente è tra velocità, abitabilità e trasportabilità.
      Kairos non è veloce anche se valuto la sua velocità quasi sempre con carichi anche oltre la sua omologazione (quest’anno a bordo, noi compresi, siamo partiti con quasi 900kg di peso sui 600kg omologati). Nonostante tutto, rimane perfettamente stabile anche con mare formato.
      L’abitabilità è al top della categoria e per questo, unitamente alla carrellabilità, l’ho acquistato. Unica barca di 23 piedi con oltre 165 di altezza in quadrato e un bagno che sia un vero bagno. Mia moglie gira in piedi, io devo leggermente chinare la testa con i mie 173. Dormiamo a prua, abbiamo navigato con oltre oltre 30 nodi di raffica e 25 costanti. Mare quattro e cinque.
      Con la pancia piuttosto piatta e una deriva che affonda solo ad 1,40 non si può pretendere che sia valida in bolina ma, se non stringi troppo, vai via bene anche in condizioni critiche.
      La sbandata sotto raffica è relativa alla velatura che tieni. Abbiamo preso delle belle “sberle” da andare con il bottazzo in acqua ma lo stesso è accaduto alle altre barche in acqua non lontane da noi di altre marche e più grandi.
      Con due mani sulla randa e fiocco aperto il timone diventa perfettamente neutro e vai dritto senza toccarlo, altrimenti diventa boliniera. Normalmente tengo la sbandata in navigazione entro i 10/15°. Se sei costretto ad andare oltre i 20°, meglio prendere una o due mani, tieni la barca dritta e vai via più veloce.
      Il timone affonda di più della deriva (circa 1,60) e non mi è mai successo che il andasse in stallo e non vedo come ci possa andare. Forse è un problema del 20 ma quella è un’altra barca.
      Il rollafiocco purtroppo ostacola la riduzione della velatura, se lo riduci oltre il 50% stile tormentina, non rende più e, nonostante la metratura ridotta della barca, se avessero fatto un aggancio in coperta per uno strallo di trinchetta sarebbe stato molto utile per issare una vela ridotta chiudendo il fiocco totalmente.
      Detto questo, con un Viko 23 ben attrezzato come il nostro, puoi navigare benissimo con il solo limite che la tua velocità non potrà mai andare oltre la velocità critica dello scafo non planante che, su un 23 piedi, è di circa 6,5 nodi. Navigando una giornata intera per circa 10 ore (con l’ausilio della strumentazione e dell’autopilota è per noi quasi normale) fai circa 30/40 miglia e, come avrai letto dai vari diari, mediamente siamo sui quelle tratte. Il nostro massimo è stato di 56 miglia in una giornata ma sono rare le tracce oltre le 40 miglia.
      Non parlo mai di navigazione a motore perché non la considero. Con una barca a vela, si va a vela.
      Devo ritirare Kairos in questi giorni dal cantiere. Ora ha antivegetativa a matrice dura nuova, bottazzo sigillato dopo averlo tolto e pulito completamente, manutenzione completa alla deriva e della scassa, revisionando i rinvii (risultati ancora perfetti), portata a nudo e riverniciata con fondo di protezione per il ferro, poi un ulteriore fondo epossidico fatto apposta, poi antivegetativa.
      Sostituiti rulli dei carrelli del fiocco e del musone.
      Se prima era perfetto, ora lo è ancora di più ma si sa, la barca se la ami la coccoli, continui a guardarla e non fai altro che pensare a cosa poter fare per renderla ancora più bella ed efficiente…. 😉
      Potrebbe essere che un domani, metterò in vendita Kairos ma potrebbe essere che nascerà Kairos II nelle vesti di un Viko S35 o di un Viko 33DS proprio per come, dopo 2500 miglia navigate fin’ora, sia rimasto soddisfatto del 23.

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      • Roberto ha detto:

        Complimenti per le preziose informazioni!
        Sto valutando anch’io ub Viko 23. Cosa ne pensi della versione con chiglia retrattile? Aumenterebbe la stabilità della barca (immagino a scapito della carrellabilità)?
        Grazie!

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      • Luca Ranzetti ha detto:

        Ciao Roberto. Non capisco cosa intendi. E’ la deriva che può essere retrattile, non la chiglia 🙂 e la versione a deriva mobile è quella che ti permette di carrellare la barca con facilità in quanto si ritrae completamente nella chiglia. Pescaggio del nostro Viko 23 con deriva retratta e timone orizzontale: 30 cm.

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      • Roberto ha detto:

        Scusa, forse ho capito male io, ma sul sito di VikoYatchs, nella descrizione dl Viko 22s dicono: “La barca, che è stata pensata per ottimizzare le capacità sportive, è disponibile in versioni con la chiglia fissa, la chiglia retrattile o la deriva mobile.” Mi era parso di leggere che fosse così anche per il 23.
        Grazie comunque per la tempestiva risposta!
        Roberto

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      • Luca Ranzetti ha detto:

        Ciao Roberto. Ora ho capito. Il 22s è la versione S ovvero sportiva ed in effetti ha la chiglia (il bulbo) retrattile, opzione che il 23 non ha. In sostanza la deriva a cui è connesso il bulbo, scende e sale a ghigliottina e ti ritrovi la deriva nel quadrato sotto coperta con il vantaggio però di avere un ingombro inferiore sul carrello stradale in quanto esternamente rimane solo il bulbo (circa 30/40 cm). Tutto dipende cosa cerchi dalla barca. Il 22s è molto più veloce e reattivo. Il bulbo conferisce maggiore stabilità, lo stesso disegno dello scafo è più performante. Purtroppo l’abitabilità ne perde e in quadrato non hai assolutamente gli spazi che trovi nel 23. La tuga è più rastremata, l’altezza è inferiore, gli spazi laterali più limitati. Salii su entrambi i modelli quando decisi l’acquisto ma mi bastarono cinque minuti sotto coperta per capire che il 23 sarebbe stata per noi la soluzione ideale. Se perdiamo un nodo di velocità in crociera, non è per noi un problema, l’importante è avere una barca stabile, solida e che offra gli spazi vitali per viverci parecchi giorni. Sicuramente come daily cruiser il 22s può essere meglio valutato.

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      • Roberto ha detto:

        Chiarissimo, grazie! Continuerò a seguirti.

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  22. Federico ha detto:

    Ok grazie Luca dei consigli preziosi ke dai e della tua disponibilità.

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  23. Luca Ranzetti ha detto:

    Ciao Federico, il Viko 23 è un natante (a meno che tu non l’abbia immatricolato) quindi devi stare entro le 12 miglia dalla costa. Non ci sono problemi, grazie a Capraia e la Corsica, puoi tranquillamente pianificare una rotta entro le 12 per tutte le circa 150 miglia che separano Livorno da La Maddalena. La sicurezza te la crei tu pianificando bene la navigazione, preparando la barca fornendola di tutte le misure di sicurezza per l’equipaggio, dotando la randa di almeno due mani di terzaroli e analizzando bene il meteo nei giorni precedenti la partenza. Per il resto nessun problema. Il Viko tiene bene il mare, ha le mure alte che proteggono e una ottima stabilità. In navigazione con due mani sulla randa, abbiamo navigato con 28/30 nodi e in altre occasioni con mare formato fino a 5 senza inconvenienti. Quest’anno all’ancora abbiamo preso più volte oltre 40 nodi di vento con raffiche fino a 46 e anche un Neverin. Se sei preparato e anticipi l’evento sistemando bene l’attrezzatura, puoi superare tutto. Buon vento.

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  24. Federico ha detto:

    Ciao Luca, secondo te con un viko 23 sarebbe fattibile fare la tratta ad esempio Livorno Sardegna la Maddalena in tutta sicurezza?

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  25. Federico ha detto:

    ok grazie Luca dei consigli valuterò bene prima di acquistare, eventualmente ripiegherò a malincuore sul viko 20

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  26. Federico ha detto:

    ok grazie Luca, è solo che ho un peso massimo trainabile di 1500 kg e forse con la versione a ballast ad acqua riesco a starci dentro avendo 300 kg appunto di zavorra da scorporare sul peso totale, quindi il viko 23 sul carrello dovrebbe pesare sui 900 kg.
    Quindi 900+350 di carrello mi rimangono ancora 250 kg di accessori + il 5% di tolleranza.
    Spero solo di aver fatto i conti corretti, altrimenti son dolori!

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Federico. Leggi i calcoli che ho fatto per il mio Viko. Noi “full optional” viaggiamo con 2080 kg nonostante svuotiamo completamente la barca (boma compreso). Pesa il carrello sulla pesa e non fidarti dei pesi dichiarati. I pesi sono sempre senza rulli. Nella barca tieni conto che pannelli solari, frigo, le batterie soprattutto, WC e altri impianti aggiuntivi, non sono dichiarati nel peso nominale della barca, quindi fai bene i conti considerando queste tolleranze. Comunque, se posso tranquillizzarti, con il senno di poi, curerei maggiormente la sicurezza, ovvero verifica che il carrello possa portare anche 200 kg in più, che sia bello robusto, carica bene la motrice senza lasciare materiale in barca e, se anche sfori oltre il 5%, amen. Difficilmente troverai un controllo in cui ti peseranno il treno. Il Viko 23 con i ballast per me non è da acquistare, sacrificheresti spazio per i serbatoi d’acqua e avresti un natante difficile da gestire con un dispendio energetico che ti toglierebbe autonomia. Buona giornata.

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  27. Federico ha detto:

    Salve, innanzitutto complimenti per il suo blog, volevo sapere se il suo viko è la versione con ballast ad acqua!
    Grazie

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Federico e grazie. La nostra versione è a deriva mobile. Probabilmente la versione a ballast ad acqua non l’ha mai comprata nessuno. Dovresti gestire delle pompe elettriche per pompare l’acqua da un vano all’altro con assorbimenti elettrici non indifferenti per poi avere vantaggi trascurabili considerato le dimensioni contenute della barca. Buon vento.

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  28. rossi francesco ha detto:

    Buongiorno Luca
    avrei bisogno, se possibile del tuo aiuto, poiche’ ho un problema con il mio viko 23.
    E’ stato smontato completamente il fiocco, ed adesso nessuno riesce a rimontarlo correttamente poiche’ sembra che sia un sistema poco usato sulle altre barche.
    Ti ringrazio anticipatamente e ti auguro buona giornata.
    Francesco

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Francesco, sono in Croazia con Kairos. Non riesco a seguirti da qui magari ci sentiamo in privato se ancora non hai risolto. Ti posso fare delle foto.

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      • francesco ha detto:

        Grazie Luca, sei gentilissimo!!
        Credo che il problema senza il tuo aiuto non si risolva…. 🙂
        Nessuno riesce a rimontarlo. Nemmeno il ragazzo che lo aveva smontato.
        Non si riesce piu’ ha capire dove devono passare le cime per il corretto funzionamento.
        Io purtroppo sono solo agli inizi…e non riesco a spiegarti bene.
        Mi dispiace di disturbarti in vacanza, ma sono veramente disperato. 🙂
        Ti lascio il mio indirizzo mail, per mandarmi le foto quando avrai tempo.
        Ti ringrazio tantissimo
        Francesco

        mail: franceplay2002@yahoo.it

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  29. Angelo Mereu ha detto:

    Grande Luca!!! sei davvero molto professionale e anche molto intuitivo. Sembrerà una leccata ma in effetti mi hai risolto molti problemi. Come tutti sanno la strumentazione per imbarcazioni hanno dei costi elevatissimi e le soluzioni che noi artigiani possiamo realizzare sono anche migliori…. E’ sempre valido l’invito Luca!!

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  30. Francesco ha detto:

    Help!
    Ariciao Luca, sto diventando matto con OpenCpn per le mappe zona da Genova all’argentario e dei laghi (Lago Maggiore e Lago di Como).
    Mi fa vedere la mappa in generale senza dettagli nautici e quando zummo è sfuocato.

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  31. Francesco ha detto:

    Ciao Luca complimenti per il blog e per la passione che ci metti del resto la vela o la si ama o la si odia non ci sono vie di mezzo.
    Ti volevo chiedere se pubblicherai dei video sulle impostazioni e l’uso di OpenCPN.

    Grazie

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  32. Federico ha detto:

    ciao Luca complimenti per il tuo blog e per come hai attrezzato la barca. sto cercando di configurare i vari strumenti così come hai fatto tu, ma nonostante i tuoi video, mi sfuggono dei passaggi.. ti posso chiedere delle info in privato? grazie e buon vento

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  33. Paolo ha detto:

    Ciao Luca, ho scoperto il tuo blog oggi cercando notizie ed opinioni sul VIKO. Per quanto riguarda la sezione informatica e navigazione… veramente un bel lavoro! Se mai acquisterò anch’io una mia barchetta … prenderò sicuramente spunto da quanto hai realizzato! Complimenti ed un saluto!

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  34. Mirko ha detto:

    Ciao Luca, complimenti per il blog! Peraltro sono in procinto di acquistare un Viko 25 e tutto quanto hai inserito mi è davvero molto utile, soprattutto per ciò che riguarda manutenzioni e installazioni varie. Peccato non ci sia una sezione dedicata all’aspetto puramente tecnico… manovre, andature ecc…

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Mirko, ottimo il Viko 25. Non l’ho scelto solo per una questione di pesi sul carrello. Riguardo alle manovre a vela dei riferimenti li trovi leggendo i diari della Croazia. Certo, sono solo accenni, ma rappresentano alcune situazioni reali che si possono incontrare e come sono state risolte (ancoraggi, manovre, scelta della vela ecc..). Per la parte puramente teorica, un buon libro di tecnica a vela può essere sufficiente, il resto è solo esperienza da vivere.. 😉

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  35. Luca Ranzetti ha detto:

    Incredibilmente in tre anni di foto a Kairos, non ho mai fotografato l’autopilota ma lo trovi filmato nella sezione video dove ne spiego il funzionamento connesso ad OpenCPN. Mi hai dato lo spunto comunque per pubblicarne l’installazione.

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  36. Luca Ranzetti ha detto:

    Un foro sul timone e un foro sulla seduta di destra. Nella camera di poppa, togliendo il pannello in legno a soffitto, si accede facilmente al lato interno della seduta quindi puoi rinforzare con della pasta di vetroresina il nottolino di ottone che supporta il perno dell’autopilota (ti consiglio di rinforzarlo altrimenti dopo un poco prende gioco allargando il foro). Anche il connettore dati/alimentazione risulta agevole montarlo in quella zona sempre per il fatto di poter accedere comodamente all’interno. Nelle numerose foto che ho pubblicato troverai sicuramente quelle che ritraggono l’autopilota. Lo si vede anche nei video nella apposita sezione. Le misure che ho sono perfette e l’autopilota è perfettamente in piano senza l’ausilio di staffe o altri accessori.

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  37. Gianni ha detto:

    Ciao Luca sono gianni Fachel e sono alle prese per installare il pilota automatico io l’ho avevo già’ sul viko 20 trovo un po’ di difficoltà’ sul viko 23 mi puoi dare qualche dritta? Grazie

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Gianni. Se hai un Raymarine ST1000 o 2000 dovresti avere anche il manuale in dotazione che spiega bene l’installazione. Se ti manca quello in italiano te lo posso inviare. Se il problema è sulla trasmissione dati spiegami cosa non funziona… 😉

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      • Gianni fachel ha detto:

        Si ho lo stesso raymarine sp1000 che avevo sul Viko 20 ma il mio problema e’ come lo hai piazzato sulla barra del timone e
        Sulla parte poppiera? Dato che bisogna rispettare le due misure basilari ( i 46 cm sulla barra del timone a i 56’9 cm ) grazie

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      • gianni fachel ha detto:

        cia luca sono gianni fachel vorrei una delucidazione se è possibile devo installare clipper wind e mi è venuto un dubbio quando si abbatte l’albero come hai risolto il problema del cavetto hai usato uno spinotto per staccare il cavetto per evitare che si tranci’? nel libretto di istruzioni si dice di non tagliare il cavetto FAMMI SAPERE GRAZIE

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      • Luca Ranzetti ha detto:

        In risposta a Gianni, il clipper Wind ha bisogno di più contatti. Ovviamente per disalberare il cavo deve essere interrotto ma non ti preoccupare, funziona tutto lo stesso, l’importante è saldare i cavi e usare un buon connettore.

        Usa questo connettore stagno che trovi su ebay:
        http://www.ebay.it/itm/CONNETTORE-STAGNO-IP67-2-4-5-6-9-POLI-/190931165801?pt=Accessori_e_Ricambi_Nautica&var=&hash=item7222046035

        Ora devo concludere un esame di integrazione della patente e sono rimasto indietro con le pubblicazioni. A Febbraio, metterò on-line Croazia 2017 con tutte le foto (34 giorni impegnativi ma stupendi), successivamente la pianificazione per Croazia 2018 e mi segno di fare un articolo anche su questi connettori.

        Prevedi poi di connettere il clipper Wind al Raymarine in modo da fare la navigazione in modalità Windtrack… In alcuni casi e’ comodissima, ti fai portare dal vento mettendo a segno le vele una sola volta.

        Altro connettore a 4 poli che ho usato per le luci di via è la spina stagna quadripolare in ottone cromato di Osculati cod. 14.187.04 presa su Briconautica: Più robusta essendo in metallo ma non si va oltre i 4 poli.

        Attualmente al piede d’albero ho un connettore 4 poli per luce di coperta e luce di prora a mezz’albero. Un due poli per la luce di fonda in testa e il 5 poli per il Clipper Wind.

        Il 4 poli l’ho appena installato e farò un articolo anche sulle luci connesse. Errore comune, è montare la luce di coperta a mezz’albero e abbinarla alla luce di prua bianca con il rosso e verde in testa. Questa è l’unica soluzione che il codice vieta: La luce bianca deve essere sempre sopra le due laterali che quindi devono essere poste sullo scafo. Quelle in testa (valide per scafi sotto i 12mt) vanno purtroppo eliminate se non si usa la versione a settori (225°-112,5°-112.5°).

        Buon vento.

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  38. Luca Ranzetti ha detto:

    Grazie Giuseppe. Ora siamo a Telascica park. Domani, visita alle scogliere e poi 12 miglia per Zut anticipando di un giorno il programma. Non conviene stare due giorni nel parco. Una volta viste le scogliere e il lago salato meglio uscire e risparmiamo 220kn (30 euro).

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  39. Giuseppe ha detto:

    Cari Luca e Monica… ero alla ricerca di qualche consiglio per pianificare la nostra prima vacanza in barca…. e la vostra check list cambusa e’ una miniera!!!
    Grazie tante e buona vacanza in Croazia!
    Giuseppe &co

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  40. Nuccio Valenza ha detto:

    Caro Luca , mi congratulo per il tuo blog su cui ho trovato interessantissimi spunti.
    Sei anche un bravo tecnico elettronico e mi ha appassionato il montaggio dei pannelli solari che hai realizzato.
    i fogli elettronici che realizzi sono fantastici . Insomma ti consiglierei di ampliare e pubblicizzare meglio il tuo blog .
    Vorrei da te qualche consiglio per il mio impianto fotovoltaico che sto realizzando con 3 batterie da 200 ah ma da 4Volt , ma magari privatamente.
    Grazie
    Nuccio Valenza nucciovalenza@tin.it

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Ciao Nuccio. Sicuramente intendevi una tensione di 24 volt e non di 4. Mantenere un impianto a 24 volt ha vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è di avere la metà degli Ampere circolanti sulla linea quindi sezione dei cavi più piccola ma hai il grosso problema a valle di dover convertire la tensione a 12 su quasi tutti i dispositivi (radio, illuminazione e servizi in generale). Ti salvi giusto con il frigo e le pompe che si trovano in commercio anche pe rimpianti a 24 volt.
      Personalmente i 12 volt mi sembrano ancora la scelta migliore. Hai 3 batterie da 200 Ah, se sono gemelle, nuove o comunque di età molto simile, le unisci in parallelo e mantieni un ottima riserva per i servizi evitando anche il ripartitore di carica che ha sempre le sue dispersioni. Se le batterie sono di marca differente o magari con qualche anno alle spalle, inserisci un ripartitore ed eviti che una possa scaricarsi sull’altra. Potresti decidere anche di sezionare in due linee separate ma se non devi dedicare una batteria all’avvio del motore, mi sembra inutile.

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  41. Jaclyn ha detto:

    cool ses petits exo en plus;J’ai un petite question : je fais mes 5 à 6 repas par jour, dont une collation vers 15h(viande legume laitage café et après vers 18h00 (jambon + banane ) puis j&eunso;rqchaîne avec 3heures de fitness (step…). En général je remange à 22h00. Sur la plage des 3 heures je sens une petite faim, mais que me conseil tu de prendre pour rester dans le bain ?Du sucre ou pas ?MerciSandra

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  42. Andrea ha detto:

    Luca sono arrivato al tuo blog guardando casualmente il tuo video della crociera in Croazia 2016 su youtube. Il video mi è piaciuto moltissimo ed è pieno di ispirazioni come pure il tuo blog che leggerò attentamente visto che ho appena acquistato un Viko s22 (devo ancora ritirarlo). Ci sono molti consigli che seguirò. Per ora ti auguro buon vento ed a presto nel tuo utilissimo blog. Complimenti.

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  43. Anna Mingardo ha detto:

    emozionante !!!! abbiamo aquistato VIko 23 — usato e credo lei ne conosca un pò la storia ,,, ora è da Perina per messa in opera con ,, wc marino,, impianto elettrico ,, doccetta esterna,,avevamo Viko 20 e era superaccessoriato ,,anche pannello solare sopra tambuccio, ora dopo opera di Perina al lavoro per questa ,,,Strieta2,,,

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  44. Johnc746 ha detto:

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  45. Chiara ha detto:

    Buon compleanno da Padova!

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    • Luca Ranzetti ha detto:

      Grazie !. Siamo appena rientrati. Vacanze impegnative ma che regalano forti emozioni. Ora altri 11 mesi per preparare una nuova pianificazione, studiare i luoghi, la costa i fondali, preparare la barca e poi… si molleranno nuovamente gli ormeggi…

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  46. Michele ha detto:

    Buon viaggio da Bagolino michele

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